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Una basilica di luce

La Basilica Santa Maria Maggiore ha un nuovo impianto di illuminazione efficiente grazie a Enel Sole e Fondazione Endesa

Di tutte le diverse forme d'arte, il mosaico è probabilmente quella che più dipende dalla luce. I grandi maestri del Medioevo, invece di posare le tessere in piano, le sistemavano a diverse angolazioni perché riflettessero meglio la luce.

 

La Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma ospita alcuni dei mosaici più spettacolari e famosi della Città Eterna che meritano, in effetti, di essere messi in luce nel modo migliore. Questo è avvenuto grazie al nuovo impianto di illuminazione realizzato da Enel Sole, azienda di Enel X specializzata in illuminazione pubblica e artistica, con il sostegno della Fondazione Endesa.

Illuminazione architetturale

Illuminazione architetturale

Un modo sostenibile di conservare il patrimonio cittadino

Valorizzare gli aspetti artistici e religiosi

Naturalmente l’intervento non ha riguardato solo i mosaici ma tutta la basilica, i suoi vari ambienti e le opere d’arte che la decorano: il pronao, la navata centrale, le navate laterali, l’abside, l’altare maggiore, il baldacchino, la cripta, il soffitto a cassettoni, la cappella Paolina, le cappelle Cesi, Sforza, del Crocifisso e del Battistero, le cappelline minori, il vestibolo e la statua della Vergine detta “Regina pacis”.

 

Questi elementi appartengono a periodi e stili diversi, tanto che la basilica è considerata un concentrato di storia dell’arte: l’architettura ha conservato la struttura paleocristiana, i mosaici sono paleocristiani e medievali e le cappelle rinascimentali e barocche. Per ogni epoca quindi abbiamo studiato l’illuminazione più adatta a valorizzare il relativo stile artistico, con una luce calda e idonea a esaltare i colori dei materiali preziosi che compongono gli elementi architettonici e le opere d’arte.

Un’altra attenzione particolare è stata dedicata a riservare illuminazioni diverse per occasioni diverse: da un lato le liturgie quotidiane, dall’altro le messe papali più solenni celebrate appunto dall’altare papale, considerato che Santa Maria Maggiore è una delle quattro basiliche papali maggiori (le altre tre, tutte a Roma, sono San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano e San Paolo Fuori le Mura).

 

La modernizzazione dell’illuminazione era necessaria innanzitutto dal punto di vista estetico: il vecchio allestimento non disponeva di ottiche dedicate agli elementi architettonici e artistici, non era regolabile e aveva in alcuni casi livelli di luce eccessiva. Il nuovo impianto, al contrario, garantisce una luce adeguata e regolabile e i proiettori sono collocati in modo da minimizzarne l’impatto visivo che finora era elevato.

Valorizzare gli aspetti artistici e religiosi degli interni

Naturalmente il progetto non si è concentrato solo sui mosaici ma ha abbracciato l'intera Basilica, i suoi spazi e le opere che la adornano: la loggia, la navata centrale, le navate laterali, l'abside, l'altare maggiore, il baldacchino, la cripta, il soffitto ligneo a cassettoni, le Cappelle Paolina, Cesi e Sforza, le Cappelle del Crocifisso e del Battistero, le Cappelle minori, l'atrio e la statua della Vergine Maria “Regina Pacis”.

Queste caratteristiche includono opere di epoche diverse e sono rappresentative di stili diversi. La basilica infatti è considerata un brillante distillato della storia dell'arte: conserva la sua architettura paleocristiana mentre i mosaici sono un mix di paleocristiano e medievale, e le cappelle sono rinascimentali e barocche.

Di conseguenza, abbiamo progettato un’illuminazione adattabile a ciascuna epoca, per garantire che lo stile artistico specifico fosse valorizzato al meglio. Per esempio, utilizzando un'illuminazione calda per esaltare i colori dei materiali preziosi con cui sono state create le caratteristiche architettoniche e le opere d'arte.

Un altro aspetto a cui abbiamo prestato particolare attenzione è stata la realizzazione di diversi tipi di illuminazione per le diverse occasioni, che vanno dalle liturgie quotidiane alle più solenni messe celebrate sull'altare papale: Santa Maria Maggiore è una delle quattro Basiliche Maggiori del Papa (le altri tre, anch'esse tutte a Roma, sono San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le Mura).

Borja Prado
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There are three reasons why this is one of the most special places in the world. It is the largest church in the world dedicated to the Virgin Mary; it has been under the protection of the Spanish Crown since the reign of Charles I; the Holy Father comes here to pray all alone, before and after every trip. It is thus an honour and a source of pride for the Fondazione Endesa to light this Basilica

Borja Prado

Chairman of Endesa and the Fondazione Endesa

L’esperienza Enel Sole

Enel Sole è stata chiaramente la scelta migliore per un progetto di questo tipo vista la nostra esperienza unica nell'illuminazione artistica, settore in cui siamo uno dei leader mondiali. Nella sola Roma abbiamo realizzato l'illuminazione interna di monumenti di fama internazionale come il Pantheon e spazi esterni altrettanto leggendari come Piazza di Spagna e Giardini del Quirinale.

 

Tra i siti memorabili che abbiamo valorizzato con la nostra illuminazione ci sono la Torre di Pisa, l'area archeologica di Pompei, la Sagrestia Vecchia nella Basilica di San Lorenzo a Firenze - uno dei massimi esempi del successo artistico rinascimentale - e l’Alcázar di Siviglia, un classico esempio di arte andaluso-araba e architettura mudéjar.

 

Detto questo, non ci limitiamo a opere d'arte di valore storico: nella città di Alessandria abbiamo anche illuminato l'avveniristico Ponte Cittadella progettato dall'architetto americano Richard Meier, mentre a Milano Enel Sole è stata partner ufficiale dell'Expo 2015.

Un significato particolare per Fondazione Endesa

Il progetto Santa Maria Maggiore riveste un significato particolare anche per la Fondazione Endesa, che ha finanziato l'opera. Questo non solo perché uno degli obiettivi della Fondazione spagnola è quello di valorizzare il patrimonio artistico, ma anche perché la Basilica ha legami storici molto stretti con la Spagna.

 

Già nel XVI secolo l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V (anche re di Spagna con il nome di Carlo I) fece donazioni alla Basilica e, secondo la leggenda, la doratura del soffitto fu completata utilizzando il primo oro riportato in Spagna dal Perù .

 

I sovrani spagnoli sono protocanoni onorari della Basilica da quando papa Innocenzo X emanò una bolla papale in tal senso nel 1647. 

Privilegio rinnovato nel 1953 da un concordato tra il Vaticano e la Spagna “in considerazione della pietà e devozione che hanno legato Nazione spagnola e la Basilica Patriarcale di Santa Maria Maggiore”.

 

Re Juan Carlos è Protocanone onorario dal 1977 e il 19 gennaio ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione. La presenza di un personaggio reale ha sottolineato, infatti, il significato della Basilica per la Spagna nel giorno il Gruppo Enel l’ha illuminata davanti agli occhi del mondo intero.