La conferenza di Roma
Sono passati tredici anni dalla firma del Protocollo di Kyoto, trattato internazionale sul surriscaldamento globale siglato tra Stati sovrani. In occasione di questo anniversario, il 16 febbraio scorso, il Kyoto Club ha organizzato a Roma, il convegno “Cambiamenti climatici, politiche di mobilità e qualità dell’aria nelle grandi città italiane”. L’incontro, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stato introdotto da Catia Bastioli - CEO Novamont e Presidente TERNA e Kyoto Club – e ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e di quello aziendale.
Mobilità elettrica
Francesco Venturini - Presidente e Amministratore Delegato di Enel X - ha raccontato l’esperienza del Gruppo nel ruolo di first mover nel rivoluzionario palcoscenico della mobilità elettrica, presentando i dettagli del Piano nazionale per l'installazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, lanciato da Enel X il 9 novembre 2017 all’autodromo di Vallelunga.
L’esperienza italiana
Nel corso della mattinata è stato presentato lo studio MOBILITARIA 2018, documento di Kyoto Club e Istituto Inquinamento Atmosferico (CNR-IIA) sulle politiche di mobilità e sulla qualità dell’aria nelle 14 città metropolitane italiane. Le città con meno auto, si legge nel report, sono Venezia, Genova, Milano, Firenze e Bologna. Secondo il documento, nel periodo 2006-2016, si sono registrati miglioramenti per il biossido di Azoto (NO2) tra il 36% e il 45% a Bari, Bologna, Catania e Reggio Calabria. Sono invece rimaste sotto il 20% le città di Firenze, Napoli, Venezia e Palermo. Per quanto riguarda i valori di PM2,5 le città con riduzioni più vistose sono Bologna, Napoli, Roma e Cagliari mentre rimangono alti i valori a Milano, Torino e Venezia.
Una grande opportunità
Il Presidente e AD di Enel X, Venturini, ha inoltre sottolineato come il business della mobilità elettrica non sia solo un’occasione per l’ambiente ma anche un’opportunità di crescita per tutta la filiera di produzione connessa, oltre a un contributo tangibile nello sviluppo di un sistema energetico flessibile e distribuito.