
La piattaforma per la mobilità elettrica
«Fra non molto la maggior parte dei veicoli privati saranno elettrici». Una profezia così sarebbe sembrata quasi ovvia all’inizio dell’era automobilistica, ma solo ora sta tornando a essere possibile, dopo oltre un secolo di petrolio. Per concretizzarla serve però l’impegno di tutti i soggetti coinvolti. Per questo Enel è entrata a far parte della Platform for Electro-mobility, la piattaforma europea che si propone di promuovere e sostenere le politiche nazionali e comunitarie in favore della mobilità elettrica. All’iniziativa partecipano oltre 30 membri, fra cui giganti industriali come Siemens, costruttori automobilistici attenti al settore della mobilità elettrica come il gruppo Renault-Nissan, ma anche enti internazionali come Eurelectric, l’associazione che riunisce le aziende elettriche europee, presieduta per il biennio 2017-2019 dall’AD di Enel Francesco Starace. In concreto, la piattaforma si pone come un luogo in cui i soggetti interessati possono collaborare per sviluppare soluzioni adatte a diffondere sempre più l’uso dei veicoli elettrici, e proporle attivamente ai decisori e agli influencer dell’Unione Europea e dei singoli Stati. Lo statuto della piattaforma impegna tutti i membri a stanziare le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi comuni. Un compito del tutto naturale per noi di Enel: il nostro impegno in favore della mobilità elettrica non è certo una novità. Per rafforzarlo abbiamo lanciato Enel X, la nuova identity con cui la Global Business Line e-Solutions del Gruppo Enel si rivolgerà alla clientela per offrire nuovi prodotti e servizi anche nel settore della mobilità elettrica.
Accordi di Partnership
Negli anni abbiamo siglato numerosi accordi di partnership con varie case automobilistiche per progetti di mobilità elettrica in Europa e America Latina, coinvolgendo anche le autorità locali, perché una copertura adeguata di infrastrutture di ricarica è la base essenziale per una diffusione su larga scala. Nelle parole di Starace, “il nostro compito è dotare il Paese in cui siamo, l’Italia, e gli altri Paesi in cui operiamo, dalla Spagna al Sud America, di infrastrutture di ricarica pubbliche e private tali da permettere ai proprietari di un’auto elettrica di avere una vita normale e di divertirsi, come è possibile fare guidando un’auto elettrica”. Nel 2016 Enel ha tagliato il traguardo delle 3200 colonnine installate, fra pubbliche e private. A queste, con il progetto EVA+, se ne stanno aggiungendo altre 200 a ricarica rapida, che permettono di “fare il pieno” in 20 minuti.

Di queste, 180 saranno in Italia, lungo i principali corridoi autostradali, e 20 in Austria: le auto elettriche possono superare così finalmente la ristretta dimensione urbana. Le prime 30 infrastrutture sono già state installate sul principale tratto autostradale italiano, quello che collega Roma e Milano.
Questo è solo l’inizio
Ed è solo l’inizio: il nostro nuovo Piano e-Mobility Revolution, presentato il 9 novembre, prevede una rete di 7000 colonnine in Italia entro il 2020, che saliranno a 14.000 entro il 2022. In Spagna intanto è iniziata l’installazione di colonnine di ricarica fast per gli autobus elettrici. Danimarca, Regno Unito e Germania sono invece i Paesi in cui abbiamo avviato un progetto innovativo in collaborazione con Nissan: si chiama Vehicle-to-Grid (V2G) e riguarda la ricarica bidirezionale. In questo modo un’automobile può non solo
attingere elettricità dall’infrastruttura di ricarica, ma anche, volendo, fare il contrario, cioè riversare nella rete elettrica l’energia in eccesso. In pratica l’autovettura diventa una sorta di batteria mobile: una soluzione molto interessante in una fase in cui si guarda sempre di più ai sistemi di accumulo di energia per venire incontro alle variazioni nella domanda del mercato e nella produzione da parte di fonti rinnovabili incostanti.
Formula E
Sempre nel 2016 Enel è diventata Official Power Partner di Formula E, il primo campionato automobilistico riservato a vetture elettriche. In base all’accordo, non siamo semplici sponsor, ma forniremo le tecnologie che abbiamo sviluppato per le smart grid, in modo da migliorare ulteriormente l’efficienza e la sostenibilità del progetto. Dimostreremo così che anche il settore degli sport motoristici può puntare a un modello sostenibile. E soprattutto offriremo alla mobilità elettrica la vetrina che merita in termini di visibilità e di appeal.